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Commento alla Prefazione del Li­ber Le­gis
Il Libro della Legge: io so­no la Pa­ra­bo­la del ve­ro e del fal­so! O­gni pa­ro­la da me det­ta può es­se­re fal­sità.
Il Libro della Legge è la ma­ni­fe­sta­zio­ne della Pa­ro­la di AL (Dio). Ta­le Pa­ro­la è la Pa­ra­bo­la del ve­ro e del fal­so, poi­ché è giu­sta e in­giu­sta ed o­gni pa­ro­la det­ta dal Dio può es­se­re fal­sità.
Se tu ci credi, calcola: un Pia­no u­gua­le al Pri­mo, col se­con­do, tro­ve­rai la Leg­ge del Tre; e com­pren­de­rai ciò che il Pri­mo ti vuole dire.
Se l’iniziato crede alle pa­ro­le di AL – un con­cet­to a­na­lo­go a Hoor-paar-Kraat – cal­co­le­rà un Pia­no u­gua­le al Pri­mo (1 = 1) e u­nen­do­lo al se­con­do (2) tro­ve­rà la Leg­ge del Tre (1 + 2 = 3), poi­ché nel pri­mo Pia­no sco­pri­rà ta­le Leg­ge e com­pren­de­rà ciò che il Pri­mo Dio (Pri­mo) gli vuo­le di­re, cioè che il ter­na­rio è u­ni­tà, l’im­ma­gi­ne del Dio dalle tre te­ste con un u­ni­co volto.
Al di là dei presuppo­sti, la mia è una chia­ve, che chia­ve non è; la por­ta è sem­pre a­per­ta, la chia­ve non ser­ve, ci vuo­le il nu­mero.
Al di là dei presupposti, la chia­ve di AL è una chia­ve che non è, poi­ché la por­ta è sem­pre a­per­ta e quin­di la chia­ve non ser­ve, ma quel­lo che ci vuo­le è il nu­me­ro e que­sto nu­me­ro è 93, il va­lo­re ca­ba­li­sti­co di LA + AL + LA (31 + 31 + 31).
Calcola: stelle! pia­ne­ti! an­ge­li! ar­can­ge­li! de­mo­ni e prin­ci­pi, ser­vi di re. Una co­sa u­ni­sce lo­ro, la si di­vi­da per tre e il re­sto è il ri­sul­ta­to di ciò che stu­die­rai nella tua mente.
L’iniziato viene esorta­to da AL a cal­co­la­re gli e­le­men­ti del Mon­do (stel­le, pia­ne­ti, an­ge­li, ar­can­ge­li, de­mo­ni e prin­ci­pi, ser­vi di re), cioè a cal­co­la­re tut­ta la real­tà della Na­tu­ra nella sua ma­ni­fe­sta­zio­ne e non. La som­ma è la co­sa che li u­ni­sce e la si di­vi­da per tre. Il re­sto della di­vi­sio­ne è il ri­sul­ta­to che l’i­ni­zia­to stu­die­rà nella sua mente.
Sarà complicato ca­pi­re co­me si di­vi­do­no gli e­le­men­ti del Mon­do, tro­va­re la lo­ro som­ma e di­vi­der­la per tre; i­nol­tre ca­pi­re, qual è il ri­sul­ta­to da stu­dia­re, sa­rà im­pos­sibile.
Per l’iniziato sarà com­pli­ca­to ca­pi­re co­me si di­vi­do­no gli e­le­men­ti della Na­tu­ra nella sua ma­ni­fe­sta­zio­ne e non. La som­ma di que­sti e­le­men­ti è da­ta dalla som­ma dei nu­me­ri: 4, 6, 8, la cui chia­ve è il nu­me­ro 3 (si ve­da AL, II, 76.), il di­vi­so­re. Di­ciot­to di­vi­so tre dà co­me re­sto il ri­sul­ta­to da stu­dia­re nella pro­pria men­te e que­sto ri­sul­ta­to da stu­dia­re è im­pos­si­bi­le per­ché è zero.
Impara, che ciò che ti di­co mi è sta­to ri­fe­ri­to da fon­ti al­tis­si­me. Mi è sta­to in­se­gna­to che, trop­pa fi­du­cia che dà l’en­tu­sia­smo, spes­so por­ta ad una via sen­za ra­gio­ne, mo­ti­vo e u­scita.
L’iniziato viene esorta­to da AL ad im­pa­ra­re che quel­lo che lui gli di­ce gli è sta­to ri­fe­ri­to dalla dea Nuit. Ad AL è sta­to in­se­gna­to che trop­pa fi­du­cia che dà l’en­tu­sia­smo spes­so por­ta alla follia.
La prima parte vi è sta­ta det­ta! Ora ra­gio­na. La se­con­da par­te vi è sta­ta ta­ciu­ta! Ora stu­dia la ter­za parte.
AL afferma che la prima par­te è sta­ta det­ta: quel­la in re­la­zio­ne al pri­mo ca­pi­to­lo del Li­ber Le­gis. Quin­di, l’i­ni­zia­to vie­ne e­sor­ta­to a ra­gio­na­re. La se­con­da par­te è sta­ta ta­ciu­ta: quel­la in re­la­zio­ne al se­con­do ca­pi­to­lo del Li­ber Le­gis, cioè quel­la in rap­por­to a Ha­dit, il Pun­to oc­cul­ta­to. Poi l’i­ni­zia­to vie­ne e­sor­ta­to a stu­dia­re la ter­za par­te: quel­la in re­la­zio­ne al ter­zo ca­pi­to­lo del Li­ber Legis.
Congiungi la mia veri­tà con la tua ve­ri­tà, si a­pri­ran­no por­te, si sfa­sce­ran­no va­scel­li, sor­ge­rà un mon­te, si sen­ti­rà un tuo­no. Un an­ge­lo ca­drà giù, per dir­ti ciò che disse.
L’iniziato viene esorta­to da AL a con­giun­ge­re la pro­pria ve­ri­tà con quel­la del Dio (AL) e co­sì ver­rà co­no­sciu­ta la ve­ri­tà as­so­lu­ta. L’an­ge­lo Coph-Nia gli di­rà ciò che un tem­po disse.
Un angelo congiunge la ma­te­ria, il be­ne e il ma­le, per que­sto ri­pe­to: cre­de­re alla ve­ri­tà, sco­pren­do in­sie­me la men­zogna.
L’angelo Coph-Nia congiun­ge la for­za po­si­ti­va e quel­la ne­ga­ti­va; e per que­sto AL e­sor­ta a cre­de­re alla ve­ri­tà, sco­pren­do as­sie­me a lui la men­zogna.
Ti parlerà del Pri­mo Dio, del tuo Dio! Po­po­li di Ere pas­sa­te ve­drai di­nan­zi a te. Un co­ro ti di­rà la ve­ri­tà! E dal­l’al­tra par­te, qual­cu­no con­te­rà fi­no ad uno! a die­ci! a cen­to! a mil­le! a un mi­lio­ne! a un mi­liar­do! Di­vi­di, di­vi­di, di­vi­di, som­ma e ri­som­ma an­co­ra, fin­ché il re­sto non sa­rà u­gua­le al dato.
L’angelo Coph-Nia par­le­rà all’i­ni­zia­to del Pri­mo Dio, del suo Dio! E co­sì egli re­a­liz­ze­rà la vi­sio­ne del­l’as­so­lu­to e­qui­li­brio.
Una Tavola di legno o di mar­mo, di pie­tra o di roc­cia, nu­me­ri ro­ma­ni non ca­pi­rai: la ve­ri­tà non sta ne­an­che nei nu­me­ri! La ve­ri­tà è den­tro la Ta­vo­la, e al­lo­ra sfa­scia­la! Con ri­ti e con fuo­co, leg­gi ciò che non ve­di, quel­la è la ve­rità.
L’iniziato viene esorta­to da AL a sco­pri­re la ve­ri­tà. Es­sa non può es­se­re rin­trac­cia­ta nella for­ma delle co­se e ne­an­che nei nu­me­ri, ma so­lo nel­l’es­senza delle co­se. Per­tan­to bi­so­gna pe­ne­tra­re nel­l’es­sen­za di o­gni co­sa per po­ter sco­pri­re la ve­rità.
Intanto, sorge una nuo­va Di­na­stia e, pri­ma che es­sa ca­pi­sca la ve­ri­tà, pas­se­ran­no fiu­mi di san­gue e di sof­fe­ren­ze, guer­re e di­stru­zio­ni, in­vi­dia e ar­ri­vi­smo; fin­ché una nuo­va ar­ma sor­ge­rà, e al­lo­ra l’uo­mo si sen­ti­rà bloc­ca­to, e due Po­ri si di­la­te­ran­no in lui: una nuo­va Ve­na che va ca­pita.
Intanto che l’iniziato sco­pre la ve­ri­tà sor­ge una nuo­va Di­na­stia, la XXXI, il Cul­to Dra­co­nia­no. E pri­ma che i mem­bri della XXXI Di­na­stia – Chie­sa Gno­sti­ca Spi­ri­tua­le Uni­ver­sa­le – ca­pi­sca­no la ve­ri­tà, sul no­stro pia­ne­ta vi sa­rà gran sof­fe­ren­za; fin­ché una nuo­va ar­ma ap­pa­ri­rà. L’a­zio­ne di que­sta ar­ma pro­dur­rà negli uo­mi­ni, che ne so­no de­gni, il ri­sve­glio del Ser­pen­te Kun­da­li­ni. Que­sti si sen­ti­ran­no im­mo­bi­liz­zati e due Ca­na­li (Po­ri) si di­la­te­ran­no in lo­ro. Que­sta di­la­ta­zio­ne per­met­te­rà il for­mar­si del Ca­na­le cen­tra­le (Ve­na), una nuo­va co­no­scen­za che va ca­pita.
Una serie di nume­ri in­com­pre­si, que­sta è la Leg­ge! Chi sa i ve­ri nu­me­ri, i lo­ro si­gni­fi­ca­ti, sa­li­rà sul tro­no con me! Che tra i po­po­li, que­sta è la mia Pa­ra­bo­la di Legge!
La serie di numeri incom­pre­si è la se­guen­te: 3, 9, 12, 18, 27. Que­sta è la Leg­ge e per­tan­to que­sti so­no i nu­me­ri della Leg­ge. Chi co­no­sce i nu­me­ri e i lo­ro si­gni­fi­ca­ti – a­mo­re, leg­ge, vo­lon­tà, re­a­liz­za­zio­ne, e­sta­si – sa­li­rà sul tro­no con AL. Che tra le gen­ti il Li­ber Le­gis è la Pa­ra­bo­la di Leg­ge di AL.
Io la proclamo giu­sta e in­giu­sta, chi si sen­te sal­ga sul tro­no, ma se sba­glie­rà un pas­so, ca­drà nella ro­vina.
AL proclama la sua Pa­ra­bo­la di Leg­ge – la Pa­ro­la del Dio – giu­sta e in­giu­sta, poi­ché è la Pa­ra­bo­la del ve­ro e del fal­so. Chi si sen­te di sa­li­re sul tro­no – il 13° gra­do nel­l’Or­di­ne della Stel­la d’Oro – può farlo, ma se sba­glie­rà un so­lo pas­so, ca­drà nella ro­vina.