Progetto Exodus
È giunto il tempo di separare l’olio dall’acqua.
Il progetto Exodus nasce come possibilità di liberare l’uomo dalle catene che lo affliggono.
Qui mi rivolgo, unicamente, a quel tipo di persone che hanno sviluppato una consapevolezza superiore, quella maturità mentale che li rende pienamente consapevoli che sono in procinto di diventare i “nuovi schiavi”.
Non mi dilungherò a spiegare il piano di dominio ordito dalla “cricca ebraica aschenazita”, ormai di dominio pubblico. Invece mi soffermerò a esporre ciò che ho definito come le “tre vie”.
La prima via contempla la guerra civile. Questo genere di reazione (manifestazioni di protesta violenta) è sconsiderato, anche solo per il semplice fatto che il potere vigente ha dalla sua parte l’esercito e la polizia… sebbene non tutti.
La seconda via contempla la rivoluzione civile. Questo tipo di reazione (manifestazioni di protesta pacifica) ha poche probabilità di riuscita, anche solo per il semplice fatto che il potere vigente ha asservito gran parte della popolazione italiana.
La terza via contempla la dissidenza civile. Questo genere di reazione (emigrazione volontaria) è una via percorribile, anche solo per il semplice fatto che per vivere liberi ci vuole una terra libera.
In una località dei Caraibi, da me identificata, si può vivere liberi senza il pericolo di essere ridotti a degli zombi.
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